Episodio 10: Cartelli e castelli

06.06.2012 08:38

Di fronte a certi cartelli noi non possiamo che sederci e ridere di gusto. Ma d'altra parte bisogna ammirare l'attenzione che i kiwi dedicano al turista.

Deve essere così. I turisti in genere amano essere coccolati, i turisti anglosassoni poi hanno bisogno del cane guida...in mancanza va bene anche un gps da passeggio, ma per essere sicuri occorre chiedere conferma ai cartelli (traffic sign: do you copy? I repeat: do you copy? khhkkhhhh). Noi italiani siamo abituati ad essere abbandonati a noi stessi, ci orientiamo col sole e con le stelle, anni e anni di giri per le nostre strade a la ricerca di misteriosi siti archeologici ci hanno insegnato che le nostre indicazioni non sono affidabili. Quante volte vi è capitato di incontrare un cartello con località X e distanza 30 km e poi dopo 200 metri i km sono diventati 37 e la località alla fine non si trova? Quante volte siamo partiti per un sito archeologico e siamo finiti in una discarica di lavatrici o peggio a disturbare le battone che lavorano dietro i cespugli delle statali? Giusto 2 anni fa alla ricerca di un famoso nuraghe in Sardegna con un amico abbiamo attraversato, quante saranno state 500, 600? percore, abbiamo scavalcato 3 muretti e 2 recinti di filo spinato, io ho preso la scossa in uno elettrificato (ma non sono illegali?) e poi finalmente abbiamo raggiunto il sito. Siccome l'intenzione primaria era quella di farsi una passeggiata, e non la Parigi-Dakkar, avevo indossato le ciabatte e un vestito bianco, quando siamo arrivati al nuraghe il vestito era strappato e avevo le righe dei rovi sulle gambe. Sembravo scampata ad un'aggressione (e però i carciofi selvatici sono proprio bastardi). Certo la guida e i cartelli indicavano la meta come comodamente raggiungibile tramite un sentiero in terra battuta e un bel parcheggio per chi fosse arrivato in auto. Proprio nel parcheggio un pastore stava facendo pascolare le pecore, lui seduto all'ombra del nuraghe e i suoi cani sonnecchianti tra i resti di una delle chiese paleocristiane più antiche al mondo, con l'insolita caratteristica di una strana abside trapezoidale, probabilmente i resti nascosti di un tempio dedicato alla luna. Ecco. Bella l'avventura, comica a tratti. Ma poi ci si chiede come mai? Perchè le pecore stanno scagazzando dentro ad un sito archeologico e la strada è chiusa da muri e filo spinato? Chiediamolo al pastore...un ragazzo di una 30ina di anni molto poco socievole (ma io sono metà sarda...è solo scena). Gli chiedo perchè è lì e lui mi risponde che la sua famiglia è sempre stata lì, quando hanno iniziato gli scavi gli hanno espropriato la terra, poi gli scavi dopo 3 mesi si sono interrotti e lui si è ripreso quello che era suo, visto che tanto nessuno lo usa. Ha ragione, almeno l'avessero usato...ma così, tanto vale portarci le pecore. Poi ci ha accompagnati a fare un giro e LUI ci ha descritto cosa c'era da vedere, epoca, funzione, costruzione originaria. Per terra si vedevano affiorare manufatti e un abbozzo di costruzione che un tempo doveva essere stata usata per le riunioni. Poco distante una sorgente con un catino in pietra lavorato apposta per far scorrere l'acqua in un certo modo. Il tutto risalente a circa 5000 anni fa. Di fronte a uno dei fari delle Caitlins, risalente agli inizi del XX secolo mi sono fatta un viaggio mentale su come sarebbe stato trattato il suddetto nuraghe se mai un sardo di 5000 anni fa fosse sbarcato insieme ai suoi compari in NZ. Probabilmente avrebbe le pietre numerate in ordine di grandezza e sfumatura, non ci sarebbero recinti e ci sarebbe scritto un cartello 'caro turista, questo nuraghe è di tutti, rispettalo in modo che altri turisti dopo di te possano ammirarlo'. In Italia si intuisce a grandi linee il seguente messaggio 'caro turista, ti abbiamo preso per il culo e stiamo ancora ridendo per quanto sei pirla ad esserci cascato, il parcheggio non c'è, la strada doveva esserci, ma non c'è, il nuraghe è lì da 5000 anni perchemmai dovrebbe cadere proprio oggi? Intanto goditi le merde di pecora sotto le ciabatte, cretino'. Poi però se ti trovano un'anfora fenicia in cortile, perchè l'hai tolta dagli scogli dove se la stavano mangiando le cozze, vai in galera. Ne ho visti parecchi con le anfore e i lavatoi punici in giardino...e le piante grasse dentro. E i musei in cui dovrebbero essere conservati sono in costruzione da 50 anni. E invece in NZ dove l'archeologia è poca e parecchio recente (siamo al limite del vecchio, non ancora dell'antico) si cura ogni minimo dettaglio, i cartelli gialli indicano tempi e distanze...e ovviamente la direzione. Uno dei più assurdi diceva 'Destra: antiche case del villaggio del faro 1 min. Dritto: WC 40 sec. Sinistra: casa del guardiano 45 sec.'. Tutto a vista eh, non è che fossero nascosti dalla vegetazione o da pareti di roccia. Noi lì per lì l'abbiamo preso come humor iglese...però se si considera il tutto con serietà è chiaro che ci si immedesima nel turista che non sa e non saprebbe mai se non glielo dicesse chi ne sa. In più esistono i disabili, per cui, per una persona che deve tirarsi un culo così per ogni cosa, almeno sapere per quanto deve spingersi sullo sterrato...mi sembra il minimo. Certo non si va in NZ per l'archeologia, però non è un buon motivo per il governo di lasciar marcire il poco di storia (coloniale) che c'è. Adesso sono troppo ignorante per potervi dire se la stessa cura è dedicata alle costruzioni dei maori, ma per quanto ho potuto vedere i loro insediamenti sono ben curati, loro vi si ritrovano ancora e sono molto frequentati perchè alle loro spalle c'è un'infrastruttura e una promozione turistica che forse li snatura un po', ma porta comunque ricchezza alle comunità.

Altro must sono i cartelli con le distanze dal resto del mondo: London 18 e passa Km da Bluff, distanza dall'equatore, distanza dal polo sud e dal polo nord... ci si sente un po' Cook, solo con la digitale...queste sono le foto più scattate da chi si reca in NZ. Guarda mamma come sono andata lontano.

Gli NZ beginners si devono mettere l'anima in pace...non si va a visitare le città NZ per i loro monumenti storici. Sembra strano ad un europeo circondato da tangenziali, banlieu, campi rom, ciclabili che si interrompono contro muri, auto parcheggiate sui binari, parchi mangiucchiati ai bordi dal cemento dilagante, silos multipiano, ma anche edifici barocchi, gotici, medievali, romani...non ha senso progettare un viaggio in NZ con quello che costa per fare tappa solo nelle città. 'Mi consigliate che città visitare in NZ?', 'Guarda, tesoro, ce ne sono 3 e non è che proprio siano Roma, Firenze e Venezia, fatti un giro nei parchi naturali, quelli sì che meritano'. Certo citylife se ne trova, ma ai nostri occhi abituati alle rovine che spuntano più o meno dappertutto, alle chiese istoriate da qualche mammasantissima dell'arte italiana, ai ponti con le botteghe, ai portici barocchi, alle statue rinascimentali in mezzo alle piazze, quello che troviamo nelle città neozdelandesi non ci soddisfa. Noi alla fine del nostro viaggio avevamo bisogno di toccare una colonna, un sampietrino ma anche un pezzo di marmo sarebbe andato bene. Cioè ragazzi, pensateci bene...noi troviamo assolutamente normale camminare lungo su un muro romano e berci un frullato, sederci a sgonfiare i maroni dopo la visita al Museo Egizio di Torino proprio dove si sedeva Cavour, che faceva finta di contemplare le linee bizzarre di Palazzo Carignano e invece avrebbe voluto appendere per le palle Garibaldi che, a sua volta, era in preda alla cagacazzite su Nizza alla Francia. In NZ i monumenti sono pochi e gli edifici ci sembrano tutti troppo recenti per essere considerati di una qualche importanza storica o artistica, ma tutto è prospettiva e mettere da parte il nostro senso di superiorità non fa mai male, aiuta ad apprezzare la diversità. Nelle città la mancanza di monumenti antichi è stata rimediata da costruzioni di modernissimo pregio architettonico come ad esempio la Sky Tower di Auckland. Ci sono grattacieli di vari colori e forme sia ad Auckland che a Wellington, poi teniamo presente che sul Ring of Fire e proprio sulla faglia di collisione tra le diverse placche tettoniche in quella zona non è che ci si possa costruire granché e sperare che stia su in caso di 8° della Richter. Noi lo stiamo proprio sperimentando in questi giorni in Emilia...un gran disastro.

L'edificio più fotografato della NZ è la stazione ferroviaria di Dunedin e c'è un perchè, cercatela su Google immagini, dentro ha le vetrate a mosaico, il pavimento multicolore, i muri dipinti in varie tinte e tutti conservati alla perfezione. Sembra di stare ad Eurodisney, solo che è vero...ti aspetti di vedere le bancarelle con sopra Lilo e Stitch e invece c'è una biglietteria e il trenino non ti porta da un parco all'altro, ma alle miniere dell'Otago. Da lì infatti parte il treno che fa tra l'altro anche dei gran bei giri nella regione di Dunedin, alcune locomotive sono ancora a carbone altre diesel. Sempre a Dunedin c'è il mitico Larnach Castle, l'unico castello in NZ, ovviamente circondato da un giardino botanico (la grande fissa anglosassone). Il signor Larnach (di origine scozzese) ha avuto una vita piena di sfighe, nonostante i soldi: le mogli gli morivano come mosche, poi la figlia e poi pure lui si è suicidato. Da far invidia agli Addams. Il posto è bellissimo e ha una vista pazzesca sulla Otago peninsula e su Dunedin. Ci si può anche pernottare e ogni stanza è stata mantenuta con meticolosa cura e precisione. Si dice che avesse deciso di costruire questa enorme dimora simil gotica per far capire ad una delle sue mogli che anche la NZ può essere figa come la Scozia...si organizzavano balli, feste in maschera, cene...ma lei si scoglionava alla grande tanto che per la maggior parte del tempo o stava a deprimersi o stava in viaggio verso la Gran Bretagna. Male diffusissimo tra chi si trasferisce in NZ al seguito di qualcun'altro. Certo lo sforzo di far assomigliare l'Otago Peninsula alla Scozia è minimo a livello di paesaggio e clima, basta un castello. Quanto a compagnie allegre...se non ti bastano i pinguini e le foche...meglio riprendere in mano il mappamondo. Di storico ad Auckland c'è la stazione ferroviaria e quella portuale, a Wellington qualche chiesa, qualche edificio istituzionale e il vecchio parlamento. Quello nuovo ha un'architettura quantomeno discutibile, ma il significato almeno comunica già qualcosa: Beehive. Come Mirko e Satomi di Kissme Licia. Sì lo so è una grezzata...comunque è più bello quello vecchio con lo stemma del leone e dell'unicorno in cima.

Un altro clash è quello dei cartelli con i nomi delle località: a sinistra Richmond a destra Motueka, di qua Kaikoura, di là Christchurch, dritto per Rotorua, a sinistra per Hamilton. Per noi monoculturali è strano questo accostamento, forse è proprio questo che induce alcuni NZ beginners a credere che la Nuova Zelanda si trovi in mezzo all'Oceano Pacifico, vicino alla Polinesia e quindi fa caldo, c'è sempre il sole e molto probabilmente c'è pure la barriera corallina. Certo certo. Fa così 'tropici' leggere questi nomi da isola del Pacifico che quasi quasi non ci spieghiamo perchè all'aeroporto non ci sono gli hawaiani a metterci le corone di fiori attorno al collo!