Episodio 5: Turisti fai da te.

24.05.2012 10:23

Quando alla fine abbiamo deciso di partire per la perlustrazione, così, per ridere, sono passata in agenzia viaggi a prendere un paio di depliant. La Nuova Zelanda di solito sta in appendice al libretto sull'Australia oppure occupa mezza pagina di quello sull'Oceania. Ho deciso di farmi il fantaviaggio: ho fatto finta che mi serviva il loro aiuto per le prenotazioni e la scelta dei posti, mi sono seduta e ho iniziato a progettare tutto con la signorina dell'agenzia chiedendole espressamente di mantenere un profilo medio. Quando abbiamo finito il totale è stato 15mila euro per entrambi. MUHUHAHAHAH! Le ho detto che era stata gentilissima, le ho chiesto mezza giornata per pensarci e da allora in poi quando passo là davanti attraverso la strada. Va bene, possiamo dire che internet è stata la rovina delle agenzie, ma io sono convinta che le agenzie ci mettono del loro. Per intenderci: noleggio auto, pernottamento con colazione in pensione e volo. 15mila euro. Mah!

In fondo per la Nuova Zelanda partono due categorie di persone: la prima è quella dei ricconi, quelli che vorrebbero essere soli sull'aereo, perchè una tendina non basta per separarli dai comuni mortali, sono quelli che anche al check in cercano il varco con il tappeto rosso. I loro colletti sono sempre tirati su, ogni tanto controllano che siano dritti, orologioni e braccialettoni, tutti firmati. Le signore sono già abbronzate, pantaloni a sigaretta e trucco fluo.  Secche come delle nefertari bendate. La R non la pronunciano perchè con la pelle della faccia tirata verso il basso e pinzata dietro alle orecchie, sforzarsi potrebbe essere fatale. Loro hanno i trolley griffati, quelli che non puoi nemmeno guardare in vetrina perchè la commessa esce con lo spray urticante per allontanarti 'Via straccioni! Sciò!'. Per loro pernottamenti di lusso e ristoranti per pochi...se hanno in programma gite 'avventurose', tipo guardare animali strani da dietro un vetro oppure farsi portare in jeep fino ad una cascata, mettono in valigia anche un bel completino kaki e per lei uno scialle, meglio se una pashmina in tinta con i pantaloncini. La seconda categoria siamo noi, quelli che partono con lo zaino, che dormono in aeroporto e vanno in giro all'alba tra i gate con aria instupidita dal sonno. Quelli spettinati, che si mettono gli occhiali quando le lenti grattano e non ci si vede più attraverso, quelli che al controllo del metal detector invece di sbuffare come la categoria 1, rovesciano lo zaino in una nube di tascabili, mp3, guide compatte, dizionari mini, assorbenti, spazzolini da viaggio...e poi rimontano tutto a cazzo esattamente come era prima, a cazzo. I nostri viaggi sono delle x, si sa più o meno dove si vuole andare, ma se capita si è sempre disposti a cambiare tutto. E non dobbiamo chiedere a nessuno, siamo nelle nostre mani. Ci piace? Ci fermiamo. Non ci piace? Viaggiamo tutta la notte per arrivare alla tappa successiva. Alla fine arriviamo negli stessi posti della categoria 1, ma a un decimo del prezzo e poi ci infrattiamo nei percorsi meno battutti e prendiamo per il culo chi ha pagato 15mila euro per vedere un kiwi in una gabbia di vetro.  

Quando si è nella categoria turistica intermedia, come noi, si dorme in ostello. Backpackers per intenderci, anche se oltre allo zaino avevamo una valigia, (Italian cromosoma). La prossima volta vorrei optare per qualcosa di più maneggevole, ma ho paura che dovrò arrendermi all'evidenza...dobbiamo portarci tutto quello che ci serve: le partenze dal sud verso il nord Italia con il cofano pieno di peperoncini ripieni, bacinelle di mozzarelle e le cassette d'uva appariranno più dignitose dei nostri bagagli. Già lo so.

Un po' di couchsurfing all'occorrenza, giusto per ficcanasare nello stile di vita nz...gran bella cosa il couchsurfing, lo consiglio. Anche se la vostra mamma pensa che siano tutti mostri e maniaci sessuali di solito questo scambio gratuito di ospitalità si rivela una bellissima esperienza. Ringrazio di cuore per l'ospitalità e per la cena il nostro amico K. Se decidete di provare il couchsurfing assicuratevi di portare qualcosa di carino a chi vi ospita, o magari offritevi di fare la spesa e cucinare per loro. Di solito è molto apprezzato.

Gli ostelli nz in cui abbiamo dormito sono puliti, ordinati, economici e ben tenuti. Alcuni trovati per caso, altri sulle guide, altri ancora su internet. Si paga poco, dai 35 dollari per una doppia, ma in camerata si parte dai 15. Bagno fuori. Cucina in comune. Si fa la spesa, si conserva nel frigo etichettando la busta, gli altri sono assolutamente rispettosi da questo punto di vista, affidate pure il vostro yogurt al frigo dell'ostello, lo ritroverete vergine il giorno dopo. A volte l'ostello offre la cena, a noi è capitato diverse volte di vedere gente dai svariati accenti e colori condividere un piattone di cibo cucinato dai gestori del backpacker. A GRATIS. Poi birretta, canzoni e a nanna. Queste sono le cose che ti fanno capire che le guerre non hanno davvero senso. Ci sono persone più schive e se è evidente che vogliono starsene in pace da sole, nessuno le cerca, ci sono persone più estroverse e l'ostello diventa un congresso per la pace nel mondo. In culo agli Americani e ai loro compari 'building up to burn it down'. Gente fastidiosa? Sì certo: tutti Europei. Francesi (e quando mai!) nello specifico.

A Wellington un gruppetto di francesi ha continuato ad urlare fino alle 3 del mattino, erano sbronzi marci, per festeggiare la partenza dalla nz. Immaginate quanto abbiamo festeggiato noi quando finalmente sono andati in coma etilico sulla moquette. 'Ah, finalmente! Spero che si vomiti addosso e che si pisci nei pantaloni. (E che gli acari gli divorino i maroni)'. A Dunedin sempre un gruppetto di francesi aveva deciso che quella sera si doveva scopare, a qualunque costo e con chiunque. La premessa è che proprio di fronte alla nostra stanza c'era un pianoforte e quel mago del romanticismo aveva deciso di trascinare la sua preda sul sedile vicino a lui. Strimpellavano, centellinando le note e bisbigliandosi robe francesi con la bocca a buco...però erano le 2 del mattino e sul pianoforte c'era scritto di non suonare dopo  le 10. Gli altri, giapponesi in testa (forse per paura di doversi infliggere una punizione) e a ruota canadesi, australiani e ragazzi di mezzo mondo, se ne stavano tranquilli in sala comune a contarsela...e questi due cicicicici a romperci i coglioni. Ah che bello essere giovani! Ma è altrettanto bello uscire a disturbarli. In francese spiego loro che quella porta col numerino sopra era una stanza dentro la stanza c'eravamo noi e noi avevamo mezza intenzione di dormire. Ouiouioui pardon. Rientro. Tempo 5 minuti riparte il cicicicici. MMMMMMMMmmmmmmm che palle. Cristono fortissimo e grido alla ragazza di dargliela perchè noi non ne possiamo più...mio marito esce in boxer e gli pianta un cazziatone micidiale in italiano e i due si defilano. A che cazzo mi serve sapere 4 lingue se poi basta un troll incazzato a far scappare gli scassapalle? Mah. Stessa notte: una ragazza sempre francese (oh ma sarà una coincidenza o questi pensano davvero che possono fare quel che cazzo gli pare ovunque nel mondo?) parte con una telefonata al fidanzato, mezzora di cicicicici anche lei, erano quasi le 3 del mattino ormai, seduta sempre sullo sgabello del pianoforte. Fottuto pianoforte! Mi affaccio e le tiro il cestino dell'immondizia, nel buio la manco, ma si alza. Io vado fino allo sgabello, lo prendo e me lo porto in camera. Chiudo la porta e finalmente si può dormire. La mattina dopo...colazione alla caffetteria. Ci vergognavamo troppo. Quando hai sonno e non puoi dormire fai delle robe terribili, ti si contorce la mente e uccideresti per un po' di riposo. Tutto sommato a loro era andata di lusso. La morale? Portatevi i tappi oppure un compagno di viaggio molto grande.

A Nelson abbiamo dormito in un ostello bellissimo, una vecchia casa del 1920, stile palafitta su una collina, dentro molto British, scale in legno, tappeti ovunque, merendine e snack gratis in cucina. La camera aveva una bellissima vista e dei magnifici spifferi, la tenda si muoveva parecchio nonostante le finestre chiuse, la temperatura si aggirava attorno ai 10 gradi. Certo c'era il termosifone elettrico, ma non potevamo mettercelo nel letto, così abbiamo smontato gli altri letti e ci siamo addormentati sotto 4 coperte. Che bello girare in coppia...la condanna peggiore dei mariti sono i nostri piedi gelati. Quindi altro consiglio: portatevi i calzettoni di lana e, se ce l'avete, anche un pigiama di flanella...magari i francesi non vorranno trombarvi, ma almeno non vi cadranno le appendici.

Il problemone delle case vecchie in nz è proprio questo: non sono isolate, sono fredde e umide. Il riscaldamento consiste in condizionatori d'aria, pompe di calore, stufe, caminetti o termosifoni elettrici. In casa noi patiamo il freddo, non ci siamo abituati. I nostri appartamenti sono sempre surriscaldati, gli ambienti piccoli e i muri di cemento o mattoni isolano meglio dal caldo e dal freddo. Prima di farvi pippe sul per come e sul perchè, ricordatevi che la nz è una terra molto sismica e una trave che cade fa meno danni di una struttura in muratura. Le strutture in muratura di Christchurch hanno riportato più danni delle case in legno e probabilmente hanno fatto più vittime (adesso non ho dati a portata di mano ma con google è presto fatto).

Ad Invercargill anche abbiamo dormito in una casa vecchissima, ma il gestore, un vecchio signore molto British, l' ha ristrutturata con tanto amore, ogni angolo esprimeva attenzione e cura. Anche se Invercargill è molto criticata, senz'altro perchè offre poco, la gente che abbiamo incontrato è stata di una gentilezza impressionante. A partire dall'owner del backpacker alle ragazze dell' Irish Pub e poi la magnifica padrona della caffetteria, la signora ci ha fatto un baracchino pieno di specialità da gustare durante il viaggio verso le Caitlins, tutto a GRATIS e col sorriso! Il nostro signore dell'ostello, quando siamo arrivati, stava sostituendo il piatto doccia, cercava di sistemare lo scarico e voleva evitare perdite così viaggiava su e giù tra il bagno e il basement. Noi nel frattempo ci siamo sistemati, sbracati in camera dopo un lungo viaggio in macchina e abbiamo iniziato a sparpagliare vestiti in giro, aprire cartine, progettare il resto del viaggio. Ad un certo punto si apre l'armadio e ne esce il tipo...immaginatevi la scena. Si scusa, dice che ha sbagliato botola e torna giù nell'armadio. Tipo i pinguini di Madagascar, solo che aveva la faccia da Lurch della famiglia Addams...E io ho pensato: 'Cazzo come dormiamo tranquilli 'stanotte...'.

Uno dei più bei ricordi che ho della NZ legato ai posti in cui abbiamo dormito è quello dell'ostello di Auckland, stavamo cercando di ripigliarci dal jet lag, eravamo talmente stanchi che ci girava la testa solo a sollevarla dal cuscino. Quella notte c'è stato un temporale fortissimo, vento pioggia e fulmini lunghi fino a terra, e noi nel letto al caldo. Che bella sensazione...lontani da casa e comunque al riparo. Subito dopo, il couchsurfing da K. con la sua bagna caoda e gli amici italiani in nz ospiti da lui come noi...quella notte ho dormito col vigorsol in bocca...K ci ha perfino lasciato la sua camera per farci stare più comodi. Ancora lo ringrazio.

Un consiglio per la scelta dei posti in cui dormire: la guida è importante, ma ancora più importante è saperla leggere. Se c'è scritto 'ambiente informale e vivace' non è il posto ideale se arrivate distrutti e volete dormire. Optate per 'tranquillo e appartato' oppure 'adatto alle famiglie'. Ancora meglio, chiedete info al gestore dell'ostello in cui siete, magari può aiutarvi a scegliere dove passare la notte successiva, più facile se si tratta di una catena, oppure fateci un salto e poi decidete. Ad esempio a Dunedin uno era decisamente mal frequentato, tossici e casinisti, musica altissima nel cuore della notte...lo sappiamo perchè tornavamo dalla baldoria dopo una partita degli All Blacks, che figata! Il budget necessario è più che accettabile, consiglio le camerate perchè è semplice fare amicizia e magari trovare qualcuno con cui condividere il resto del viaggio. Cucinate in ostello, chiedete agli altri se sono interessati ad assaggiare quello che preparate e poi ripulite tutto e mettete a posto. Se ci sono cose che non vi servono più lasciatele là per i prossimi viaggiatori, ve ne saranno grati. Bella l'idea della libreria lascia e prendi che potete trovare in quasi tutti gli ostelli. Finito un libro lo lasciate là e in cambio potete prenderne un altro. State nelle sale comuni, parlate con tutti, condividete tutto, canzoni, pensieri, disegni, fotografie. Sono cose che possono cambiarvi la vita.