L'inizio

14.05.2012 14:10

L'Italia esporta persone da sempre. Non esiste un momento storico in cui l'Italia sia riuscita a tenersi gli Italiani. Amore non corrisposto evidentemente, ma non quello dell'Italia verso gli Italiani, semmai il contrario.

Come inizia un'emigrazione per noi che non abbiamo fame (per ora, ma l'aria che tira ci dice che potremmo averla presto), per noi che prendiamo l'aereo e in qualche ora torniamo dove siamo nati, per noi che abbiamo studiato, abbiamo qualifiche, conosciamo almeno 3 lingue?

Inizia con una curiosità, con una chiacchierata, con l'insoddisfazione di vedere che per gente come noi tirarsi il culo è inutile. E poi prosegue su internet!

Ve lo vedete vostro nonno che prima di prendere il biglietto del treno solo andata per la Germania fa una bella ricerca su google? Prenota il residence, controlla i curricula della gente con cui andrà a lavorare, si iscrive ad un bel corso di lingua magari...

Per noi è iniziata così, google maps e palle che girano.

Via dall'Italia, di cui spero prima o poi di sentire la mancanza perchè vorrà dire che ce l'abbiamo fatta ad andarcene.

Lasciamo perdere cosa ci spinge verso la Nuova Zelanda...la scelta è soggettiva, ci sono persone che non dormono quando c'è troppo silenzio, ci sono persone che all'idea di stare al quarto piano di un palazzo e di avere altri palazzi attorno si sentono soffocare.

E allora viva internet. E' tutto più facile, sembra tutto più vicino.

Il primo tentativo è il contatto ufficiale. Siti governativi, e via statistiche, PIL, popolazione, risorse...piace?

Be' a noi è piaciuta! Il secondo tentativo è stato cercare qualcuno che ci vive, be' noi italiani in queste ricerche siamo abbastanza fortunati, non credo che ci sia un paese al mondo italians free. E poi vogliamo parlare di facebook? E' bastato digitare Italiani in Nuova Zelanda e già la sera stessa stavo allegramente parlando con una famiglia pazza almeno quanto noi che da 5 anni vive là e si trova molto bene.

Perciò alla fine sì magari emigriamo, ma diventa tutto molto morbido, tutto verificabile, tutto preparabile...ci si muove, ci si sposta, ma non è più un salto nel buio come per i nostri nonni.

Addirittura l'ufficio immigrazione ti dice chiaramente 'tesoro se non hai questi requisiti non farlo, sarebbe un casino!' e d'altronde la Nuova Zelanda non è esattamente un posto dove si arriva col canotto, nè un posto in cui se paghi magari ti fanno passare davanti agli altri. Sapete dove sta il bello? Sapere che come lo fai tu lo DEVONO fare anche gli altri e questo mi fa stare più tranquilla. Non si sa mai, nel mondo di furbacchioni a cui siamo abituati se sei decimo in fila potresti rimaneci per sempre e vedere sempre gente che ti passa prima.

E dopo? Ho chiesto un'informazione dove mi sarebbe piaciuto lavorare, pensando tra me e me, 'chissà se mai qualcuno la leggerà questa mail'. Nemmeno il tempo di chiudere la finestra della posta elettronica e già compare una risposta.  Cortese, interessata, amichevole. Sgrano gli occhi e chiamo subito mio marito perchè penso che sia una risposta automatica. E invece no, mi chiedono il cv e quando vorrei iniziare. Mi dico 'aspetta un attimo, dove sto andando ad infilarmi? In Italia non ti rispondono, non ti richiamano, non accettano cv, e se anche facessero tutte queste cose, comunque non ti offrirebbero un contratto, uno stipendio.' Ci penso su e cerco di uscire dal pensiero italiano. Nel resto del mondo, magari non dappertutto, allora sono stata fortunata e ho scelto bene, ti rispondono e ti chiedono di te, cosa fai, cosa sei capace di fare e cosa sei in grado di dare e SOLO DOPO possono decidere di mandarti a cagare, almeno ti danno una chance.

Prova del nove? Faccio la stessa cosa con un'altro posto e mi ritrovo la stessa identica risposta, questa volta passano 4 minuti dall'invio, e mi dico 'è talmente una figata che vorrei mandare cv per sempre', no perchè poi uno si gasa dopo 30 anni di frustrazioni all'italiana, supercazzole e raccomandazioni. O No?

E da qui discese e salite, le discese sono quasi tutte neozelandasi, le salite quasi tutte italiane, ma lo abbiamo messo in conto. Vedremo come continuerà!