mostri imbrattacarte 2

15.05.2012 17:27

Questo discorso va fatto a parte, perchè se negli uffici pubblici non sai mai chi ti capita, nelle segreterie univeristarie lo sai bene ed inizi a stare male giorni prima...respiro corto, crampi addominali. Tutto perchè sai che la lotta con la segretaria di lingue non la vincerai tu, è già tanto se alla fine non ti si siede sopra urlando agli altri in coda 'VEDETE COSA SUCCEDE SE NON RISPETTATE IL PROTOCOLLO?'.

Le segretarie universitarie ti vedono crescere, ti mandano affanculo la prima volta quando chiedi dove si tiene l'orientamento perchè devi chiedere al punto informativo mica a loro...poi ti rimandano affanculo quando ti presenti per l'immatricolazione perchè devi andare a Torino Esposizioni, mica da loro...poi ti ririmandano affanculo quando non riesci a stamparti gli statini perchè lo devi fare nella sala apposita, mica in segreteria. Alla fine, dopo quasi 8 anni dal giorno della mia laurea finalmente ho capito a cosa serve la segreteria di lingue: ci vai a ritirare la pergamena di laurea, ma prima ti becchi il fanculo perchè non hai portato la marca da bollo. Ovvio. Poi, visto che sono una rompiballe e che ho scelto un corso di studi che sforna disoccupati, chiedo un certificato di laurea ed esami che mi serve da allegare al mio research proposal il quale a sua volta mi permetterà (vi confermerò poi) di avere una vita quasi dignitosa in nz. Eh sì, uno dei motivi per cui emigro è la totale assenza di lavoro anche precario nell'insegnamento, accompagnato da una buona dose di frustrazione e rabbia per l'esperienza del dottorato in Italia. Ma questo magari ve lo racconto poi.

Dunque, se andiamo un po' indietro ci sono alcune cose da fare prima che servano i certificati di laurea ed esami: a seconda del titolo di studi, dei risultati e dei propri interessi si cerca una facoltà nz che abbia docenti in grado di supervisionare il vostro potenziale progetto di ricerca nell'ambito di un PhD o dottorato. Si contatta la persona direttamente sulla mail pubblicata sul sito dell'università, di solito il docente risponde in media dopo 7/12 minuti, al max a causa del fuso orario può essere che dobbiate aspettare le 7 del mattino ora locale, scialando proprio. Se la risposta è positiva dovrete spedire al docente un research proposal nel formato che vi suggerirà, può darsi che voglia anche un vostro cv in formato academic, ma saprà dirvi tutto di sicuro. Dopodichè il research proposal verrà esaminato dal dipartimento in plenaria e giudicherà se vale la pena sponsorizzarvi o no. In caso di risposta affermativa allora siete autorizzati a compilare il modulo di application per un PhD. Se proprio siete meritevoli vi offriranno anche la possibilità di chiedere una borsa di studio detta Scholarship che normalmente si aggira attorno ai 25mila dollari nz, più che dignitosa se siete da soli. E' qui che avrete bisogno delle carte bollate cari miei. Da allegare a queste 2 domande ci sono, cv accademico, esame IELTS con valutazione non inferiore al 6,5 per ogni task, elenco di pubblicazioni, abstract della vostra tesi di laurea in inglese e i fatidici certificati di laurea ed esami firmati e timbrati dal Rettore in persona, l'uomo invisibile, l'onnipotente superimpegnato, l'ultimo dei sopravvissuti direttamente dall'inferno delle lotte politiche del mondo universitario, quello che non c'è anche quando è in ufficio, quello che per mettere una stracazzo di firma dimmerda su una minchia di foglietto ci mette una stronzissima settimana/10 giorni lavorativi. Non prima.

E va be' premesso ciò mi avvio mesta e a stomaco vuoto verso la mia città, ringrazio i ferrotranvieri perchè almeno una volta all'anno non fanno sciopero sulla mia tratta, ringrazio chi voleva tirarsi sotto il treno e ha rimandato l'atto estremo, ringrazio il capo dei capi di tutte le stazioni del mondo per non aver soppresso la corsa. Arrivo in segreteria e c'è lei, la donna con tanti ormoni, talmente tanti che sono cresciuti i peli pure sul vetro dello sportello. E già lo so che mi odia, la mia ulna le serve per togliersi l'insalata dai denti e la vuole subito. Quasi quasi gliela regalo, faccio io non si preoccupi. Meglio dell''anello per domarli tutti'.

Mi tira una trappola: 'Che le serve?', ma io ero già pronta ' devo ritirare la pergamena'...seria e concisa cazzo ho 32 anni ho partorito 3 volte ne saprò qualcosa del dolore no?

-Marca da bollo?

-Ce l'ho! (ah t'ho fottuta)

Già dallo sguardo non era contenta, a credito di un fanculo. Mi porge la pergamena e mi dice 'controlli pure'.

Tutto liscio, posso passare alla richiesta numero 2. Mi servirebbe una firma e un timbro del capo della segreteria amministrativa, con una dicitura particolare ('Certified true copy') sulla stampa del certificato di laurea ed esami.

'COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA?

-Sa l'università a cui devo presentare la documentazione non richiede la firma del rettore per cui si paga e ci sono tempi lunghissimi, a loro basta solo la testiminianza del capo della segreteria sulla veridicità del certificato.

La signora strabuzza gli occhi, chi ha fatto lingue lo sa, conosce l'esemplare e sa che non esagero. Inizia ad urlarmi la differenza tra certificazione e autenticazione, che ancora ora non ho ben chiara perchè la metà delle parole sono rimaste sputate sul vetro e meno male che c'era il vetro. Allora provo a ripetere e lei mi ribadisce che IL PROTOCOLLO dell'università è quello, non è che se dalla nz chiedono i fogli rosa loro glieli fanno rosa. Eh già mi sembra un paragone pertinente. Allora si impadronisce delle mie 2 marche da bollo che ormai sono per me come gli assorbenti in borsa, sai più o meno quando potrebbero servirti ma ti auguri che abbiano la decenza di rimanere inutilizzati il più a lungo possibile. Mi becco il mio fanculo a credito con gli interessi, saluto con un po' di dispiacere altri 34 euro in formato mignon e mi rassegno alla procedura costosa, lunga e totalmente fuori dal mio potere delle certificazioni universitarie. Allora arrivederci, ringrazio, tiro due o tre cristi tra me e me e le raccomando di trovarsi un trombeur, sempre col pensiero, perchè che io sappia il vetro dello sportello non è infrangibile e io voglio tornare a casa intera. Questo succede un martedì, avrei dovuto riavere indietro i certificati entro la fine della settimana successiva, ma sapete com'è il Rettore è stato molto impegnato. Non voglio pensar male ma chissà come mai con certa gente è così facile cascarci...'che cazzo c'aveva da fare che prende talmente tanti soldi che mi basterebbero per mesi e mesi di spesa al supermercato da non poter venire una volta, porcatroia, dico una volta in 10 giorni a firmare un certificato? C'è gente che si ammazza per una bolletta del gas e lui sta lì a mangiare dai buffet dei congressi?'. Ovviamente so che lavora duramente, giorno e notte per il bene del nostro ateneo. Certamente. E' colpa mia e dei miei scatti d'ira se non riesco a gestire le frustrazioni.

Comunque se volete uscire vivi dalle vostre segreterie entrate sulle ginocchia, strisciando e non fate domande difficili.

Ah portatevi le marche da bollo.