Tatuaggi

27.06.2012 21:39

La prima volta che ho sentito nominare i maori è stato a tavola durante una cena di capodanno. Tra una fetta di vitello tonnato e un pomodorino ripieno un commensale ci ha comunicato con immenso orgoglio che si era tatuato due maori sul culo. Io gli ho subito chiesto di mostrarceli, tanto ormai, la classe e la finezza erano fottute, tanto vale smettere di fingere. Ma purtroppo ha rifiutato per timidezza. Eh ma passare 20 ore col culo per aria a farsi tatuare evidentemente non è incluso nella voce 'Mi vergogno'.

Un'altra perla di saggezza riferita a tatuaggi maori l'ho sentita in spiaggia l'estate scorsa: un tamarro 5 dan stava insegnando ad un tamarro 3 dan la differenza tra tatuaggi maori e tatuaggi maya. Erano entrambi spiaggiati sulla sabbia atteggiandosi in pose plastiche per evidenziare gli scarabocchi che avevano sulle braccia. 'Vedi cioè in pratica questo è quadrato quindi è maori, questo invece è rotondo come quelli dei maya'. E semmai è il contrario, ho pensato mentre scavavo un buco nella sabbia con i miei figli per trovare l'acqua.

-Mi oh, bella storia, zio fa ma quanto costa?

-Allora base 70 euro poi più è grande e più paghi, però visto che l'ho preso da un giornale e lui l'ha solo tracopiato, ho pagato solo 350 euro.

Per un momento ho sperato che un'onda anomala se li scopasse via dal bagnasciuga tutti e due, poi ho pensato che anche una medusa di quelle rosa con i tentacoli lunghissimi poteva fare il suo effetto, specialmente se la risacca gliel'avesse sbattuta direttamente dentro il costume, tanto di spazio ce n'era di sicuro.

Se il tatuatore ha tracopiato il tatuaggio dal giornale, di maori non ha un cazzo di niente. Ma se anche scimmiottasse uno stile vagamente maori non avrebbe nessun senso perchè il tatuaggio maori racconta qualcosa, una storia, la storia della famiglia e la storia personale di chi lo porta. Il tatuaggio maori aggiunge qualcosa alla persona che se lo fa fare, non è solo descrittivo, dovrebbe dare forza, dignità, autorevolezza. Prendersi un tatuaggio maori da un giornale e metterselo addosso è un po' come far indossare un Armani a Cattivik. Come cromare una Ritmo. Chiamare Brutus un volpino.

Certo noi con i tatuaggi vogliamo solo darci un tono, sentirci fighi, pochissimi si informano dei loro significati. Il mio tatuatore mi raccontava di uno che si è fatto tatuare tutte le ossa sopra la pelle, una sorta di radiografia ambulante, idea probabilmente dovuta al trauma per aver visto quel 'capolavoro' con Schwarzenegger, non so se ve lo ricordate 'Atto di forza', quando lui corre dietro allo schermo e da davanti si vede il suo scheletrone che si muove.

Un altro dei suoi assidui frequentatori invece si era fatto tatuare un cobra attorno al pene, ma siccome per tatuare c'era bisogno di tendere la pelle, il tatuato si era dovuto gonfiare di viagra...ad un tratto ho perso completamente interesse per il suo mestiere...immaginatevi la logistica, che casino. Mi sembra di ricordare una scena simile tra uno dei miei allenatori di nuoto e una mamma di una delle mie compagne durante il ritiro di settembre, solo che lei non aveva l'ago per i tatuaggi nell'altra mano. La cosa divertente è che dopo essere stati sorpresi hanno avuto il coraggio di dirmi che gli stava tagliando le unghie...be' a 13 anni si ha una vaga idea della differenza tra un'unghia spezzata e un pompino. Mah?! Comunque lei è diventata allenatrice. L'Italia è un paese meraviglioso.

Tornando ai tatuaggi, dopo aver visto la foto del cobra (perchè ovviamente non ci credevo), delle ossa (perchè mi sembrava ridicolo) e di diversi Padri Pii, in fondo mi chiedo come mai noi romanzi/europei del sud ci siamo così appassionati ai tatuaggi privandoli totalmente del loro significato. Non appartengono alla nostra cultura, si percepisce. E ne ho la certezza quando li vedo replicati su più persone, negli stessi posti.

I tatuaggi maori oltre ad essere unici e su misura possono essere usati per descrivere il mestiere, la posizione sociale o addirittura parlare dei propri antenati. Il moko ad esempio veniva praticato sul viso nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta, la faccia del ragazzo diventa la faccia di un uomo, decorata, anzi, istoriata dal tatuaggio. Quando si tatua un maori, se lo fa alla maniera tradizionale, viene accompagnato dagli anziani della sua famiglia, che gli stanno accanto in questo viaggio lento e doloroso...sì perchè non hanno l'ago bzzzzzzzz, ma il tatuatore a mano inserisce l'inchiostro sotto la pelle con lo scalpello o uno strumento acuminato. Lo scalpello si usava per il moko whakairo, che doveva lasciare evidenti cicatrici per far risaltare meglio il tatuaggio, mentre l'ago per il puhoro che invece lascia la pelle relativamente liscia. Tra l'altro il moko whakairo deve essere terribilmente doloroso perchè il colore si spolvera sopra le ferite lasciate dallo scalpello, poi con la guarigione le ferite lasciano il posto a cicatrici nere. Pensate alle urla strazianti delle sedicenni che si fanno tatuare le farfalline sul bassoventre di nascosto da mamma e papà...ecco un'altra differenza: il tatuaggio maori è deciso dal tatuatore, ma approvato dalla tribù. Cioè tu in pratica non conti un cazzo...se ti comporti da stronzo per tutta l'adolescenza potrebbe capitarti in sorte una merda maori tatuata sul tronco. Credo che la userò come minaccia per i miei figli. Ho anche esperienza di una minorenne sottoposta a trattamenti di scrub dei genitori perchè i poveretti non ci potevano credere che la loro bambina si era tatuata una cazzo di lucertola sul piede...ma se scappi per i ragni, come fai a pensare di avere una lucertola sul piede pure quando dormi? Non ci credo, deve essere finto. Non era finto e la ragazza ci ha messo un po' a riabilitarsi agli occhi della famiglia.

Voi lo sapete che qui in Italia quelli che non si tatuano lo fanno solo perchè i tatuaggi ce li hanno solo i criminali e quelle che la danno in giro. A scuola da mia figlia i bambini sono sempre stati molto incuriositi dalle mie braccia e quando entravo a prenderla si disponevano ai lati del corridoio per cercare di leggere o capire i disegni, all'inizio non capivo il perchè di tutte quelle adunanze, poi dopo 2 anni sono riusciti a chiedermi di mostrarli, probabilmente i genitori adesso penseranno che sono in soggiorno obbligato. Non è stato divertente neanche per mio marito dover andare a lavorare in tuta spaziale anche in estate per non far uscire nulla dai vestiti, non tanto per i pazienti, ma piuttosto per i mammasantissima...i quali pippavano alacremente tra una lezione e l'altra ma i tatuaggi assolutamente non li volevano vedere addosso ai loro specializzandi.

Il tatuaggio in Nuova Zelanda è portato con tranquillità e naturalezza, anche quelli non maori. Certo il tatuaggio maori intriga particolarmente, forse più gli aspiranti kiwi che i kiwi stessi, tanto che anche molti non neozelandesi hanno imparato a rispettarne e a conoscerne il significato e spesso ne conquistano uno. Molti tatuaggi maori rappresentano il koru, quel germoglio di felce arrotolato che trovate stilizzato un po' dappertutto in Nuova Zelanda, simbolo di forza e nuova vita. Capite che metterlo addosso a uno che va a tirarsela in discoteca con la maglietta a retina fa un poì cascare i coglioni. Invece per chi conquista il suo sogno dopo tanti anni forse...significa davvero riniziare, di nuovo.