Dicesi "Equivalente suicidario"...

10.09.2013 11:17

...mimetizzarsi nell'ambiente facendo finta di essere un kiwi. Non il frutto, ma per molti versi vale per l'uccello peloso senza ali. Ok non quello, l'altro. Il piatto preferito dagli opossum. Se il doppio senso regge ancora avete dei problemi.

Comunque...io intendevo il neozelandese, quello vero. Quello che va in canoa in mare aperto senza controllare le previsioni del tempo con il figlio seduto tra le gambe, entrambi senza salvagente e in maniche corte. E poi sopravvive. O meglio lo ritrovano vivo dopo 14 ore di pattugliamento della costa con gli elicotteri. Il figlio di 5 anni ha ammesso di aver avuto un po' freddo. Grazie al kiwi. Non quello degli opossum 'sta volta.

Quello che sta tranquillo e sereno per mesi e mesi, ti fa credere che stare tranquilli e sereni come lui possa essere il tuo nuovo stile di vita...e poi le scadenze, le review arrivano anche per lui e si caga addosso come qualsiasi essere umano, se non di più. E gli tocca di assumere qualcuno di competente che faccia il suo lavoro, che gli insegni come fare il suo lavoro, che gli corregga gli errori fatti durante i mesi in cui era rilassato e tranquillo. Mentre tu ti guardavi le spalle perchè troppo rilassato e tranquillo equivale a tripla inculata con salto mortale nel posto in cui sei cresciuto. Grazie Europa che mi hai insegnato a spingere per riuscire a salire sull'autobus...perchè 10 minuti sono importanti. Perchè se ti sbattono fuori da un impiego ne hai dietro in fila altri 300 che tirano fuori le trombette e i coriandoli e occupano la tua scrivania ancora calda. Mantenere il focus. Meno stress, meno fretta è ok. Ma mantenere il focus.

Quello che guida mezzi di trasporto incompatibili con qualsiasi regolamento EU degli ultimi 50 anni e lo fa marciare comunque. E ti suona perchè vai piano sullo sterrato. Fighetto europeo che non vuoi sfondarti le sospensioni. Scusa se le macchine giapponesi sono alte 5 cm da terra.

Quello che è talmente easy che si perde i figli nel percorso tra casa e scuola...non solo quelli che erano a scuola, ma anche quelli piccoli che erano usciti da casa con la mamma e che invece di seguirla per la strada in salita se ne sono andati per la strada in discesa (chiamali scemi) senza che la mamma se ne accorgesse...così quando la mamma ormai arrivata a scuola si accorge che i figli dietro non ci sono più parte alla loro ricerca e gli altri figli, che intanto erano usciti da scuola, non trovandola sono andati a casa da soli fermandosi a giocare da qualche parte...insomma in una botta sola ne ha persi 4.  Ma poi qualcuno glieli ha riportati. La prossima volta se vuoi seminarli bisogna che cambi indirizzo. O se invece non vuoi seminarli...prova a prenderli per mano ogni tanto, che non ti si secca (forse).

Quello che sta col giubbotto di piume d'oca in casa e se lo toglie quando esce. Perchè fa più caldo fuori. E dorme con la black mould, rigogliosa e quasi pronta ai primi passi, attaccata sotto al materasso. E non apre la finestra dopo aver usato la doccia così la black mould sotto il materasso avrà finalmente degli amichetti con cui giocare. E presto nessuno dormirà più sul quel materasso. O magari sì, ma non avrà più i polmoni.

Quello che propone all'assemblea della scuola di comprare una friggitrice con il fondo scolastico perchè i bambini abbiano qualcosa di caldo da mangiare nei mesi invernali. E alla mia domanda COSA? (forse stavo anche ridendo, ma non si fa, è mean) mi risponde con tono paziente e pedagogico 'Sì sai magari delle patatine fritte'. Cazzo è vero pensavo volessi tenere l'olio acceso per scaldare l'aula. Ma invece di chiosare a mio modo, mi sono addirittura impegnata in una controproposta 'E perchè non una zuppiera con un termostato dove i bambini possano cucinare le verdure dell'orto della scuola e tenerle al caldo fino all'ora di pranzo?' mi guarda come se avesse improvvisamente realizzato che in realtà le verdure dell'orto possono essere commestibili. Ok, voi usate il rosmarino per le siepi, i carciofi come centrotavola, ma (anubi io ti invoco) le carote ti assicuro che puoi anche considerare di mangiarle. O no? Mmm.

Quello che fa una lezione a scuola sull'alimentazione che uccide, il famoso junk food, e poi dopo una settimana indice una mattinata dedita al baratto (unità didattica sul valore delle cose) con le sorprese del mcdonald come oggetti di scambio. Sei scema tesoro. Ok lo ammetto sono molto offesa da quella volta che c'è stata la festa in classe e mi hanno chiesto di preparare qualcosa di italiano. Io tutta tronfia ho portato una focaccia ancora calda e croccante che mi è tornata intonsa a casa...perchè gli altri genitori hanno portato patatine, cioccolato e caramelle. Ma checazzo. Evidentemente vi piace vincere facile. O avete dei dentisti\dietisti molto fighi. Nel qual caso, ditelo prima che mi sbatta a farvi robbbbe buone. Next time muffins triple chocolate e buona camicia di legno a tutti!

Quello che entra al supermercato e compra 60 lattine di Spaghetti e 20 sacchetti di pane in cassetta per farne un mese di spaghetti on toast a pranzo e a cena, un mese, pranzo e cena. Spero fosse la cavia di un esperimento, ma temo di no. Nutrirsi così costa meno che fare la spesa, quella vera, quella in cui per comprare quello che ti serve giri tutte le corsie e prendi tante cose da scaffali diversi. Certo la dieta spaghetti on toast è veloce e facile. Entri al supermercato, ti riempi il carrello in 30 secondi, la cassiera è felice perchè conta solo le scatole, paghi, sali in macchina e puoi già mangiarli là sul sedile. Tanto se mangi di quella roba significa che caldo e freddo, cotto o crudo, schifoso o buono sono solo opinioni. Anche il concetto di allungarsi la vita è frivolo.

Ad ogni modo sappiate che i funerali qua a Dunedin si fanno molto sottotono, per cui non è che facciano venire tutta sta voglia di morire per essere la star del giorno. L'ultima bara che ho visto passare per strada era caricata su una Mondeo station wagon, modello del '93 circa. E non è tutto. Era pure gialla.

Niente ascensorino spostabara terra-cofano, niente schiera di becchini-pinguini, l'autista era in maglietta e guidava col braccio fuori. E qui mi glorifico del mio incessante ripetere 'fate di me quello che volete, tanto sarò morta'. La Mondeo gialla mi va bene, ma per favore chiedete all'autista di non sintonizzarsi su Radio Dunedin. 

Il supermercato (ampia parentesi): là dentro è tutto potenzialmente mortale. A lungo termine, a breve termine, a medio termine.

Leggere bene le etichette, regola numero uno ma insufficiente. Non c'è scritto tutto, poi qui le calorie sono contate in joules, che palle.

Controllare chi compra cosa. Cicciona abnorme con affanno sta mettendo nel carrello 10 pacchi dei biscottini che stavi per comprarti. No...vatti a cercare le gallette di riso e controlla quanto sale c'è dentro. La superginnica similanoressica sta tirando giù qualcosa da uno scaffale di prodotti organici con basso contenuto di sodio? Probabilmente è anche miliardaria.

Evitare come la peste:

I biscotti. No i biscottini qua sono malvagi. Li vedi dal disegno...che è appunto un disegno sulla confezione, neanche una foto photoshoppata. Ripieni di creme colorate, ricoperti di zuccherini, rotolati nello zucchero. La morte. Hanno almeno 5 volte lo zucchero che un italiano possa tollerare in un biscotto. E non c'è glucosio-dipendente che non se ne accorga. E' lì sulla tua lingua e vuole ucciderti. Lo senti.

Le patatine. Ahahah, le patatine. Il primo giorno di spesa mio marito era un bambino deprivato appena entrato a Disneyland dopo anni di punizioni corporali. Occhi a cerbiatto...non ci posso credere una corsia intera solo per le patatine, il paradiso. Con le lacrime dall'emozione si lancia nella scelta. Sale in macchina cercando di non fare rumore col pacchetto (per non allertare gli avvoltoi con le ingannatorie fattezze di innocenti bambini seduti dietro), ne assaggia una, va avanti imperterrito, ma è ovvio che sta perdendo tutta l'acqua che ha in corpo. Come una medusa al sole chiede la bottiglia. 150 grammi di patatine, 300 grammi di sale. Un ottimo modo per morire (relativamente) giovane.

La carne. Oh guarda è già marinata! Chissà che buona questa marinatura. Non guardate me, io quella roba non la tocco. Leggi gli ingredienti te la faccio a casa uguale, ma con solo la roba che serve. 2 cose: il limone e il rosmarino. Gli altri 15 ingredienti pieni di x, y e numeri magari anche no. 

Riflettere prima di comprare:

Il latte. Come vi piace il latte? Intero, quasi intero, semi intero, quasi magri, semi magro, magro, molto magro, magrissimo? Un litro, 2 litri, 3 litri o preferite ordinarlo al secchio? L'intero è quasi come la nostra panna liquida, il magrissimo è il nostro latte scremato. Sparate nel mezzo e magari riuscirete a finire la vostra tazza di cereali.

I formaggi. Con i formaggi, se fossi la strega di Hansel e Gretel ci costruirei la casetta nel bosco. Per comodità. La forma li rende ideali. Comunque nonostante le italoresistenze si possono mangiare, ogni tanto. Il vostro giroculo non ringrazierà. Sappiatelo. Ma di formaggi stiamo parlando.

I salumi. Qui li servono a manate. Una manata 100 grammi, 2 manate 200 grammi e così via. Dimenticatevi l'eleganza della pinzetta del salumiere che ve li stende con amore sulla pellicola cerata e poi ci mette pure il foglietto di plastica. Con la faccina compita. Qui ve li portate a casa in pallottola dentro una busta. E la morte nel cuore. Come se aveste appena fatto sopprimere il vostro porcellino d'india. E poi qui il prosciutto suda...e non perchè fa sport. 

Il tonno, la passata di pomodoro e tutti i prodotti in barattolo: molti prodotti sono già conditi, con cose sbagliate, su questo non si discute. Diffidate dai condimenti spacciati per Italian qualcosa, loro pensano che viviamo d'aglio. Gli unici a sapere cosa ci vuole per rendere italiano un piatto non siamo noi italiani per carità, ma molto probabilmente una cosa preparata con rigidissimi criteri di italianità a loro non piace. Non è abbastanza dolce o salata, non c'è abbastanza aglio.

Le pizze surgelate. Quelle in cui trovate la scritta sopra 'manca solo la salsa barbecue'. Non vado oltre. Ci siamo capiti.

Potrei continuare all'infinito, ma ci tengo a dire che molti qui sanno come mangiare, spesso non è ignoranza, piuttosto incuranza di cosa fa male e cosa no e\o soprattutto povertà. Chi ha l'orto produce e consuma ottime verdure. Chi non ce l'ha e non ha un buon reddito si scontra contro l'amara realtà: i prezzi del supermercato sono alti per chi vuole mangiare bene, le verdure sono inaccessibili per tutti i mesi invernali, spesso non arrivano neanche, qui al sud. Mesi senza zucchine, poi arrivano e costano come una macchina. Ergo altri mesi senza zucchine. In compagnia di peperoni, pomodori e melanzane. Bisogna avere tempo e voglia di scegliere, cucinare, imparare a cucinare piatti nuovi, abituare i bambini a mangiare altre verdure (broccoli, cavolfiori, verza, bietola) e ce la si fa. Una torta salata alle verdure, una passata con i crostini, una teglia messa a gratinare col formaggio. Qualche surgelato, che salva sempre la vita.

Comunque tutto questo per dire che qui è molto facile farsi del male, senza necessariamente essere collaborativi. Noi non siamo abituati a questi gusti, a questo stile di vita, a questo affidarsi alla fortuna...si può provare a mimetizzarsi, ad imitare i comportamenti altrui, ma alla lunga la cosa ci ammazza. Non siamo cresciuti così, e forse non ci interressa nemmeno diventare come loro oltre un certo limite, quindi ci vuole un minimo di spirito di adattamento, di intelligenza e di conoscenza delle proprie capacità. Alcuni punti saldi bisogna tenerli nell'alimentazione come nella vita quotidiana. Abbiamo avuto la fortuna di vivere in un posto che ci ha viziati con prodotti superbi che non si trovano uguali qui in Nuova Zelanda come nel 90% dei paesi del mondo (ormai Italia compresa). Per molte cose non c'entra il denaro. A volte arriva la mozzarella di bufala, ma non è quella che si comprava al caseificio da piccoli. Arriva il prosciutto crudo, ma non ha lo stesso sapore, lo stesso uso equilibrato del sale a cui eravamo abituati in Italia. La fattura delle scarpe non è certo ai massimi livelli (e non sono esteticamente guardabili soprattutto). Ai bambini diamo la mano per strada, li copriamo di baci o li cazziamo ad alta voce per strada, li obblighiamo a fare qualche compito in più, li mandiamo in giro vestiti, puliti, rattoppati, ma decorosi. Facciamo attenzione a quante caramelle mangiano, non li mandiamo a dormire a casa di altri senza aver voglia di chiamare un investigatore privato per fare un background check della famiglia ospitante. Trattiamo bene i nostri mobili, puliamo le nostre case (fin troppo...mission impossible), d'inverno le scarpe invernali, d'estate le scarpe estive. I vestiti si comprano di certi tessuti e non di altri, la macchina per quanto è possibile non si lancia verso una buca a tutta velocità. Ovvio che certe cose mancano, ma se proprio non ci si vuole accontentare, almeno prendere coscienza di dove siamo e perchè. Cazzo siamo dall'altra parte del mondo. Condividiamo, conosciamo, ma cerchiamo di tenere presente se non da dove arriviamo, almeno dove vogliamo andare. Pazienza la bufala, pazienza la ricotta.

Si vive egregiamente anche senza.