Ode al bidet e al tempo stabile

10.09.2012 14:38

Al momento la cosa che mi manca di piu' dell'Italia e' il bidet. Come si fa a vivere senza? Ci si compra una doccia bassa o ci si arrampica come l'uomo ragno sui lavandini...ma non e' che sia il massimo...la mamma tra le altre cose mi ha insegnato che e' meglio non mettere il culo dove normalmente si mette la faccia. Anche se di solito incontriamo gente che ha le parti invertite per natura o per necessita'. Possiamo anche fare finta che senza il bidet uno si faccia la doccia piu' spesso, come no, gran cazzata. Il bidet e' un'invenzione astutissima, ti siedi e vai, fatto...pulito e igienizzato, e, per i piu' fortunati, anche pronto all'uso. All'inizio ci si puo' convincere di poter rappezzare la cosa con le salviettine, magari quelle alla menta che ti fanno uscire dal wc dell'aereo con un sorriso soddisfatto e la faccia di chi ha un ventilatore nelle mutande...ma non vi illudete, come il vigorsol verde...poi ci si abitua e come l'acqua non c'e' nulla, anche perche' fonti attendibili dicono che le salviette vi fanno cascate la gnaus ragazze, siate prudenti. La tragedia conseguente e' che nei supermercati non si trova il sapone intimo...e anche li' tocca di essere creativi, finche' poi non si trova il sapone che brucia da bestie e allora gli esperimenti si diradano e si ritorna prudentemente all'acqua e basta. Certo i bambini sono stati felicissimi quando hanno pensato che, mancando il bidet, forse potevano evitare il pit stop prima della nanna, e invece...guarda guarda quella terribile creatura ci insegue nelle forme piu' insospettabili, una bacinella nella doccia. Mamma cattiva. Chi ha avuto un bidet poi non può più farne a meno, chi ha avuto la fortuna di confrontare i vari rubinetti poi è segnato per la vita. Il miscelatore...che sogno. Qui in nz sono ancora rari, di solito c'è il rubinetto dell'acqua calda e quello dell'acqua fredda e in entrambi i casi siete fottuti. Almeno qui al sud. La fredda esce a temperatura disumana, vi congela l'ugola, le tonsille e giù fino ad un imponente squeraus (nel peggiore dei casi), perciò sorsini piccoli ragazzi. Invece il rubinetto dell'acqua calda è direttamente collegato al boiler elettrico per cui viene giù all'improvviso a temperatura da infusione di tè, se non fosse che sotto c'è la vostra manina fiduciosa. Blend di mano di pirla. Io ho già dato più e più volte. In entrambi i casi.

La doccia poi deve essere una cosa sostanziale, veloce e senza pause di riflessione col getto caldo piantato sulla nuca, perchè in men che non si dica il vostro boiler decide che gli state sulle palle e l'acqua calda finisce, lasciandovi con la goduria a metà e insaponati...e con l'altro rubinetto, quello azzurro, come unica soluzione.

Nei giorni scorsi il tempo è stato davvero magnifico: sole, tepore piacevole e brezza leggera sul campus della Otago University hanno scatenato i minimalisti dell'abbigliamento postumanista. Gonnelline di tulle rasopelo che si sollevavano ad ogni folata di vento, le ragazze tentavano invano di tenersi giù il vestito con una mano davanti e una dietro, i ragazzi impassibili sembravano non notarle nemmeno. Una scena così davanti a Palazzo Nuovo a Torino avrebbe 

scatenato urla, fischi e hole. E tanti 'omminchia hai visto quella?'. Nonostante il tempo bello, l'influenza ha fatto disastri tra gli studenti (non solo) e giusto l'altra mattina ne abbiamo visto uno scendere da una macchina in accappatoio, pantofole pelose e secchiello in mano (spero per incontinenza di su e non di giù) diretto verso l'ingresso del centro medico per gli studenti. Aveva il colore di Shrek, poverino.

Di sera però si alza spesso un vento più deciso, e allora mi spiego gli alberi piegati a 90 sulle creste delle colline...raffiche anche forti, quando si è fortunati non da sud come 'sta sera. Quado tira da sud a Dunedin si gelano le strade e son cazzi, perchè qui è tutto molto collinoso e l'unica soluzione per non avere grossi disastri è chiudere le vie, la gente sta a casa, la radio comunica quando il traffico potrà circolare di nuovo. Noi siamo in una casa ben isolata e riparata dietro una collina che ci protegge dai Southerlies, ma comunque si sentono e devo dire che vedere le tende che si muovono in casa mi inquieta. E ancora di più sentire i farmers della peninsula preoccuparsi per gli agnellini appena nati, che non hanno abbastanza pelliccia per proteggersi da queste raffiche fredde. Penso comunque che siano preoccupati per il lamb burger: in caso di morte del lamb niente burger. Quando c'è il sole qui a Dunedin ti salutano tutti dicendo 'Lovely day isn't it?' e te lo dicono in talmente tanti e talmente tante volte che si inizia davvero a chiedersi che cazzo di tempo fa normalmente in questo posto se per un giorno di sole tutti diventano emotivamente incontinenti. Oggi poi è iniziata come una giornata primaverile, come direbbe Cetto, 'convintamente' soleggiata e alle 4 è arrivata una tempesta di ghiaccio che ha inglobato la città e le colline attorno, per un'ora si son visti solo ragazzi e ragazze scappare in mutande e maglietta per il campus con le ciabatte in mano (fuori per la cronaca c'erano 5 gradi), robe da pazzi, avessi incontrato Tempesta fuori in cortile non mi sarei stupita più di tanto, sembrava una roba creata in laboratorio. Per un attimo, vi metto a parte di una coglionaggine infantile, mi sono ricordata di quando da bambina immaginavo che il pianeta fosse una boule de neige su un enorme libreria di un enorme essere, talmente enorme da non poter essere visto per intero da noi poveri sfigati...la fase mistica mi è passata subito e sono entrata in quella della forma delle nuvole. Lo so, siamo tutti scemi uguali.

Poi di nuovo il sole e via verso casa in autobus, di corsa perchè dietro verso sud arrivavano già le nuvole che ora stanno sulla nostra testa, grigie e con un cilindro bianco sotto di pioggia e foschia, talmente nitido che sembrava di essere nei cartoni animati. I colori della peninsula sono fantastici perchè ora tutto è in fiore, giallo, rosa, rosso e il mare all'improvviso è diventato viola e argento e se non fosse stato per l'autista sconsiderato che guidava forse mi sarei goduta di più il paesaggio.

Una parentesi meno idilliaca dedicata alla guida dei nz: sono degli scellerati. Non so se perchè non ce l'hanno nel sangue, perchè se ne fregano o cosa...ma guidano come dei pazzi. Certo il cambio automatico non aiuta a tenersi svegli, però cazzo non mettere mai una retromarcia per parcheggiare è da diversamente patentati. Loro si infilano di muso e basta, il parcheggio sterzo e contro sterzo è troppa fatica, fanno la madre di tutte le rasette con la fiancata all'ingresso nel parcheggio e poi sperano che quando dovranno ripartire il tizio davanti se ne sia già andato...ché poi il volante di pelo fucsia si consuma. Oh scherziamo? L'altro giorno all'AA, l'autoscuola, aci e agenzia assicurativa nz, c'era un vecchissimo signore asiatico tutto sordo che doveva rinnovare la patente. Il ragazzo da dietro al bancone gli urlava dove doveva scrivere e che cosa, facendogli lo spelling, e poi quando il paleononno casualmente azzeccava la lettera e il posto lui gli diceva 'good man!' sorridendo...ecco, la scena, per quanto comica, è stata quasi commovente. Certo poi c'è l'alternativa alla guida meccanizzata: una vecchia signora maori fuori dal New World, un grande supermercato del centro, quasi ingobbita dagli anni e anche un po' dal fisico, diciamo così, imponente, ad un certo punto ha buttato per terra uno skate ed è partita a 300 all'ora, come maestro Yoda contro l'Imperatore. A vederlo trascinarsi per la base spaziale non gli daresti un euro e poi inizia a fare le capriole sul soffitto. Di un grande esagerato.